Hei tu!
Sì, dico a te: a te che sei nato a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, quindi hai consumato tristemente senza rendertene conto la tua adolescenza negli anni ’80: sì, proprio tu che oggi navighi motori a dritta verso i 50 anni come il Titanic verso il suo iceberg, che con ogni probabilità hai un ruolo nella società e una professione di cui difendere l’onorabilità; che curi il tuo corpo e il tuo aspetto plagiandolo ad ogni moda di tendenza, se non hai figli da crescere che ti tolgono tutto il tempo per farlo. Si, e anche tu (anzi, soprattutto tu), quaranta-cinquantenne che hai figli ormai adolescenti di cui ti sfugge tutto tranne le richieste di soldi per le ricariche del cellulare.
Tu, sì, proprio tu, devi smetterla di pensare che gli adolescenti di oggi sono cretini, ad esempio perché ascoltano gli One Direction o i Dear Jack: pensa a come rimarrebbero se scoprissero che tu, proprio tu che ti dai arie da hipster, sorseggi vini biologici consigliati da riviste di tendenza enogastronimiche, oppure ti fai corse a piedi o in bicicletta tracciando con Runtastic le tue performance da bradipo per pubblicarle su Facebook (dove peraltro ti vedono anche loro), quando avevi la loro età eri un paninaro, ascoltavi i Duran Duran o peggio i Kajagoogoo, che solo ad ascoltare un gruppo con quel nome saresti oggi da TSO.
E tu che schifi gli adolescenti neodark che ascoltano death metal: non dimenticare che i dark li hai fatti nascere tu e quelli della generazione tua, che per primi avete mandato in classifica i Cure di Robert Smith che ancora oggi vi prende per il culo col rossetto sbavato, coi capelli dritti in testa rigorosamente tinti e la panza sblusata…
Tu, quaranta-cinquantenne: avrai anche un lavoro che ti dà da vivere bene oppure una professione che ti dà lustro, ma come spiegheresti che alla loro età andavi in discoteca vestito con delle spalline che ti facevano sembrare Mazinga Zeta, guardavi Superclassifica Show (o Discoring se sei più vecchio) e Videomusic dove passavano dei video terribili e improbabili….
Ecco, caro quaranta-cinquantenne di oggi, ripensa alla tua adolescenza, che in fondo in fondo non è stato quel periodo di splendore che vorresti far credere a tuo figlio adolescente di oggi, che soffre dei tuoi stessi mali di allora, ha le stesse tue paure e insicurezze di allora; che quando si guarda allo specchio si vede diverso da quello che la moda impone, esattamente come facevi tu; che cerca idoli con cui potersi identificare, per quanto improbabili, esattamente come facevi tu (ricordi John Rambo o il Tom Cruise di Mavericks, vero? Anni ’80, pure quelli). Ripensa alla tua adolescenza e va’ da tuo figlio adolescente, abbraccialo e incoraggialo senza timore: “Coraggio, anche io sono sopravvissuto alla mia adolescenza e oggi riesco persino ad essere più presentabile e credibile di allora”.